Si narra che una volta esistesse una
popolazione leggendaria, quella dei Fanes che vide la nascita di due gemelle
Dolasilla e Lujanta. La prima la piu’ conosciuta è la guerriera che difenderà
sino alla morte il suo popolo. La gemella, Lujanta è colei che invece fin dalla
nascita viene scambiata con le marmotte e quindi vivrà tutta la sua vita,
accolta dalle profondità della terra. Al di là della narrazione letteraria,
qualcosa mi ha sempre condotto verso colei che non è conosciuta, verso colei il
cui nome in ladino significa luminosa eppure ha vissuto la sua vita nel grembo
oscuro della montagna. Colei che compare
all’inizio ed alla fine della storia, come due punti posti agli antipodi
e che costituiscono lo spazio ideale per tracciare un cerchio, quello della
vita.
Pragser
See–Lago di Braies, Pragser Tal-Valle di Braies
(BZ)
La Lujanta di questo blog nasce in
questa esistenza, un due di novembre di molti anni fa. Sin da bimba manifesto un aspetto peculiare
legato alla riflessione ed all’introspezione, che emerge fin dai primi scritti
composti sui banchi della scuola primaria. Un amore sorge presto in me, quello
per la conoscenza e per la cultura, come
patrimonio inestinguibile a cui possiamo attingere a piene mani ogni giorno. Cultura
come manifestazione dell’Essere Umano , che ha grandi capacità, e che nella sua produzione si fa tramite del
sé e del fremito interiore del mondo. Fra le arti, in particolare amo la
pittura, quella medievale e rinascimentale nello specifico. Vengo toccata molto
dalla pittura esoterica di Albrecht Dürer, ma anche i contrasti drammatici dei rossi e neri di Caravaggio
suscitano il mio apprezzamento e la pittura impressionista di Armand Guillaumin
nelle sue tonalità vivaci evoca il mio coinvolgimento. In questo tempo, due
amici hanno tutto il mio apprezzamento e
la mia infinita stima per le loro produzioni, la pittrice Rosalba Bottero e lo
scultore Paolo Giraudo, due artisti che attraverso le loro opere parlano della
loro terra di montagna dando voce lei a paesaggi che esprimono non solo
bellezza, ma anche intima profondità e lui voce al bosco, alla natura ed ai
suoi personaggi di memoria antica e leggendaria seppur
ancora così attuale. Dalle loro mani, nasce un dialogo con gli elementi
pittorici e scultorei, al quale chi assiste , non può rimanere indifferente. Ma l’arte si esprime in mille
modi, dai quali sono sempre stata comunque affascinata, con un gusto che sicuramente
mi riporta a canoni classici.
Schloss – Castel Welsberg (1126), Hoch Pustertal, Alta
Val Pusteria (BZ)
Amo molto il teatro a differenza del
cinema. L’attore teatrale è nuovo ad ogni pièce, ed è in quel rinnovamento interiore
continuo, che quando sale sul palco comunica al pubblico. La musica ha un ruolo
fondamentale da sempre nella mia vita, la classica con Bach in primis, ma
sicuramente anche la celtica e la leggera.
La lettura fa parte di me sin da
bambina, quando il piu’ bel regalo, allora come ora era ed è un libro. E la
scrittura è sempre stata la mia seconda passione, un testo può essere letto e
riletto, immortala pensieri, parole che non solo rendono consapevole chi scrive, ma possono essere spunto di riflessione, offrire nuove visioni, creare quello
scambio che comunque umanamente è fondamentale per aprire ed aprirsi.
Di contro, ciò che non ho mai amato
è la grettezza, nei modi, nei dialoghi. L’ottusità dei concetti, la gratuità di
giudizio, e ciò che viene imposto anche sottilmente. Amo chi ha idee diverse
dalle mie, perché mi offre confronto. Il confronto, una delle costanti di questa vita. Il confronto con me
stessa, il confronto con gli altri e con ciò che mi circonda. E’ uno dei fulcri della vita senza la quale
credo l’esistenza non valga fino in fondo il suo valore.
Dicevo del confronto, prima di tutto
con me stessa. C’è stato un momento in cui in questo ‘spazio sacro’ che è la
vita confluì un mio nuovo aspetto con il quale appunto dovetti cimentarmi, non senza difficoltà. Circa due
decenni fa, mi ritrovai da un giorno all’altro in punto di morte. Fra lo
stupore generale, invece mi ripresi. Dal quel momento iniziò la mia vita 2.0
come uso definirla io in maniera ironica. Oltre i cinque sensi comunemente
usati, mi resi conto di aver sviluppato altro. Riscoprii quella che oggi viene
definita sensitività, ma che io definisco solo come una sensibilità più profonda. Vorrei sfatare un mito, mai l’ho considerato un dono, perché se in
mezzo a mille incertezze ho una certezza, è che le facoltà psichiche appartengano
a tutti e siano sviluppabili. E’ che culturalmente siamo stati staccati dal
percepire, aspetto peculiare umano, che nei secoli è anche stato prima perseguitato poi messo spesso
in ridicolo, da chi nell’ottica di mantenere la Donna e l’Uomo in una frazionarietà
rispetto al proprio Essere, ha pensato di inculcarci che ciò che esiste è solo
visibile, mentre nel visibile c’è solo un’infinitesimale parte di quanto è il Tutto.
Fortunatamente la stessa fisica quantistica ed alcuni ricercatori seri in
questi anni, ci stanno documentando come noi siamo molto più completi di
quanto non siamo stati abituati a pensare.
Quindi iniziai a vedere
oltre il comunemente visto, a udire oltre il comunemente udito e a percepire eventi
che non potevo comunque conoscere. Ho dovuto imparare a riconoscere, a
valutare, ad ascoltare, a discernere e prima di tutto a imparare il più possibile a far tacere la mente, le sue acquisizioni culturali e sociali, ad
accogliere qualcosa che latente in me, aveva trovato la via per manifestarsi. Arrivarono
poi il Dharma , la Meditazione ed il
Reiki, fondamenti della mia vita esattamente come l’amore ed il legame per e
con la Natura ed i cicli legati ad essa ed alla Terra. Fondamentalmente attraverso il ‘sentire’ ho dovuto imparare un maggiore rispetto, per
il percepito ma anche per chi ho davanti e per ciò che pensa e prova. Ho
dovuto imparare ad affiancare ciò che
c’è di più sacro nella vita, l’Esperienza, e lasciare che ognuno faccia le proprie. Se dovessi inscrivere un quadrato, simbolo
della natura umana e della fase terrena e fisica di questa esistenza,
all’interno della circolarità della Vita, intesa nel suo senso più ampio e non
solo in questa dimensione, questo quadrato avrebbe quattro punti intorno ai
quali questa mia manifestazione, ha palesato interesse inizialmente, che negli anni
è diventato ricordo e consapevolezza : l’Antico Egitto, l’Eresia Catara, le Culture originarie politeiste antico europee e celtiche alpine (in
special modo della zona dove abito) e il Tibet. Forse a primo acchito potranno
sembrarvi punti cardine distanti, lo
sono per l’apparente Tempo.
Questo blog nasce così , sì per
portarvi attraverso le mie ricerche, ma anche per condurvi in miei ricordi, in reminescenze
sopite e risvegliate, in contatti attraverso
storie e narrazioni, che avranno l’intento di offrirvi spunti ma anche di invogliarvi
all’ascolto di voi, all’osservazione, al riconoscervi nella giusta misura e
nella vostra infinità immensità oltre le apparenze ed i clichés.
Nella sezione ‘TESTIMONIANZE’
troverete due brani di coloro che erano per la sottoscritta due completi sconosciuti,
e che dopo la condivisione di miei ‘sguardi’ su questo presente infinito, sono
diventati amici, ed hanno pensato di
omaggiarmi con loro scritti. Del primo troverete solo le iniziali per motivi di
privacy, il secondo invece blogger e docente universitario, ha inserito l’articolo
nel suo blog.
Grazie della lettura.
Lujanta
Intorno
a casa
Immagini tratte dall’archivio personale